Life Relationship Coaching

L’interazione, le resistenze e l’iper criticismo

Lo scambio di idee ed informazioni, anche da punti di vista molto divergenti, ha enormi potenzialità di crescita culturale e personale, tuttavia c’è una sottile linea di confine tra il germe della libertà e dell’apertura mentale, insito nel contraddittorio intelligente, e la sterile polemica.

Nei social l’aggressione verbale e l’ipercritica sembrano dilagare ed esiste addirittura una definizione per inquadrare la categoria di persone che partecipano a discussioni telematiche solo per creare scompiglio e fomentare litigi, suscitando reazioni emotive. Si parla di “Troll” e “Trollare”.

Alcune riflessioni.

Le critiche, anche molto accese, sono un normale ed inevitabile fenomeno che coinvolge chi ha il coraggio di esporsi, pensando e creando con la propria testa ed il proprio cuore. Stefano D’Anna diceva: solo quando ti criticheranno o ti ridicolizzeranno saprai di essere a buon punto.

Il verificarsi di questo meccanismo presenta molte analogie con le resistenze al cambiamento e quelle alla guarigione energetica, generate proprio nel momento in cui un intervento terapico va a toccare i contenuti non coscienti dell’anima, esponendo il soggetto alla sperimentazione emozionale dei propri sentimenti conflittuali, che è sempre gravosa e dolorosa.

La reazione ordinaria è dunque boicottare e sabotare la fonte di “disturbo” che mette in discussione l’equilibrio raggiunto, per quanto disfunzionale e causa di sofferenza possa essere il proprio stato omeostatico. Le resistenze si oppongono alla guarigione ed al superamento dei blocchi, perché la nostra programmazione entra in funzione automaticamente: è meglio un male noto che un bene ignoto.

Il cambiamento è l’ignoto, implica la rottura di uno schema, di un modo di essere e di funzionare, ormai familiare, per passare ad un altro del tutto nuovo ed estraneo. L’ignoto fa paura. La nostra mente è abitudinaria per natura e dunque cambiare le costa energia e sforzo, per questo resiste spingendoci al ripristino della situazione nota, per quanto sorgente di malessere possa essere.

L’impatto con le resistenze è e resta da sempre l’ostacolo maggiore sulla via della crescita personale e della guarigione energetica, perché siamo così affezionati alle nostre sofferenze ed ai nostri problemi che giungiamo perfino ad identificarci con essi, evitando o aggredendo qualsiasi fattore che li metta in discussione.

È una trappola insidiosa: evitare qualcosa, sia esso una persona, un concetto, una situazione, significa che non ci sentiamo adeguati ad affrontarla: ci rende ancora più fragili, aumenta le paure e le insicurezze.

Se è vero che le critiche sono inevitabili, in qualsiasi percorso che esca dal solco dell’ordinario, è anche vero che l’atteggiamento ipercritico è spesso rivelatore e merita un momento di attenzione specifica.

Chi non riesce ad interagire senza polemica ed aggressione, nasconde spesso una grande insoddisfazione per la propria vita, una rimarchevole mancanza di autostima ed insicurezza. È una modalità comportamentale disfunzionale sul piano delle relazioni, dei cicli interpersonali e dell’immagine di sé. Più si vuole sminuire e ridicolizzare l’altro e più il segnale di attenzione in tal senso è potente, ad indicare una modesta e fragile idea di sé, caratterizzata da debolezza ed inferiorità che si vuole rimuovere ed occultare attraverso il conflitto, la competizione.

La reazione ipercritica è solo apparentemente rivolta all’esterno, perché in realtà il vero giudizio negativo è verso se stesso, verso i propri schemi rigidi, competitivi, chiusi.

Una vera crescita personale ed una piena evoluzione psicologica non possono che essere ostacolati se si investono quantità enormi di energia vitale in battaglie verbali e “questioni di principio”.

“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla. (Martin Luther King)

[Tweet “Attento mentre parli. Con le tue parole tu crei un mondo intorno a te. (Proverbio Navajo)”]

[Tweet “La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente. (Albert Einstein)”]

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