Il Relationship Coaching
La più naturale espressione del life coaching (il coaching applicato alla vita) è il relationship coaching (il coaching applicato alla relazione), perché l’intero arco dell’esistenza umana è una questione di relazione con altri individui. Più le relazioni sono equilibrate, armoniose ed appaganti, e maggiore sarà il benessere personale.
Creare e mantenere una relazione sana ed equilibrata non è una capacità innata, ma una conoscenza che apprendiamo dai nostri genitori e dagli adulti che si prendono cura di noi, che diventano i nostri modelli di riferimento. Modelli che possono essere sani e non sani, con un’infinita varietà di sfumature intermedie.
I rapporti interpersonali, in particolare le relazioni sentimentali ed intime, richiedono la capacità di essere aperti, onesti e di mostrare la nostra vulnerabilità, capacità che raramente abbiamo avuto la possibilità di acquisire in sicurezza.
Le relazioni impegnative che sperimentiamo nel corso della vita generalmente producono sofferenza e la nostra naturale inclinazione a proteggerci accumula di conseguenza strati difensivi, per circoscrivere un luogo sicuro nel quale rifugiarci, una fortezza in cui il dolore causato da un altro essere umano non possa penetrare. In questo guscio, però, neanche la gioia ed il calore di una relazione sana riescono ad entrare.
Senza rendercene conto possiamo trascorrere la nostra intera esistenza chiusi ed arroccati in questa difesa, senza mai apprendere come cambiare, quando possibile, o come terminare, quando il cambiamento non è possibile, la relazione che ci fa soffrire. E senza mai scoprire come una relazione equilibrata ed armoniosa possa essere appagante. Le nostre barriere, infatti, potrebbero essere responsabili del continuo sabotaggio e del fallimento di un rapporto relazionale dotato di tutte le caratteristiche per essere sano e funzionale.
La buona notizia è che i modelli di riferimento possono esse modificati e la capacità di relazionarsi in modo equilibrato ed armonico può essere appresa, come una qualsiasi competenza della vita.
Supportare i clienti nella scoperta e nella messa a punto di questa specifica competenza, per creare rapporti relazionali equilibrati e soddisfacenti è esattamente il campo di intervento del relationship coaching.
Il Coaching
Il Coaching è attualmente una professione intellettuale che in Italia rientra tra quelle non organizzate e non regolamentate, definite dalla Legge 14.01.2013 n. 4. Conseguentemente è priva di un Ordine professionale specifico di riferimento.
L’Associazione Coaching Italia defnisce il Coaching come una metodologia che si basa su una relazione di partnership paritaria (tra Coach e Cliente) che, attraverso un rapporto commerciale (di natura contrattuale), mira a riconoscere, sviluppare e valorizzare le strategie, le procedure e le azioni, utili al raggiungimento di obiettivi operativi. La relazione di Coaching viene promossa attraverso un’attività di sostegno e affiancamento, non psicologico o terapeutico e senza trattare problemi o disagi che possano riguardare la salute della persona. Il Coaching è un metodo basato sull’apprendimento attivo, privo di approccio psicodiagnostico e/o interpretativo, e non fa diagnosi di personalità, o valutazioni della persona. L’applicazione del Coaching riguarda l’offerta di contenuti orientati a sviluppare l’autonomia progettuale e realizzativa del Cliente offrendo a quest’ultimo metodi, tecniche e strumenti concreti.
Come metodo di allenamento il coaching nasce negli Stati Uniti in ambito sportivo alla fine degli anni ’80. Da metodo è diventato progressivamente una professione che trova oggi applicazione in diversi settori della vita sociale ed umana. È una professione utile, proficua ed in espansione, ma ancora in fase pionieristica, soprattutto in Italia. Per la sua flessibilità e per il fatto di essere un metodo di intervento finalizzato allo sviluppo e al cambiamento, il coaching si presta ad essere impiegato nelle aziende come nei centri sportivi, nella resa scolastica, come nella vita relazionale. La clientela potenziale è virtualmente vastissima.
Il coach non è uno psicologo, non è uno psicoterapeuta, non è un consulente. Il coach è allenatore individuale (o di gruppo) di persone “sane”. È una figura che aiuta la persona a valutare realisticamente le proprie risorse, in modo da poter fissare obiettivi raggiungibili. Come alleato del cliente, lo stimola a creare le condizioni ottimali per sfruttare al meglio le sue potenzialità, liberandosi di ostacoli e limitazioni esterni ed interni. Non entra nel merito di disagi esistenziali di origine psichica, non fornisce consigli relativi al settore o all’attività del cliente, non trova soluzioni e neanche propone metodi. A meno che non sia attuato da professionisti iscritti all’Ordine degli psicologi, l’attività del coach non è quella di psicologo. Il coach è l’allenatore che supporta l’individuo a scovare, prendere coscienza e sviluppare le sue piene potenzialità e la chiarezza degli obiettivi. È la figura che favorisce la crescita dell’autoconsapevolezza, in modo che il cliente possa studiare un piano di azione per raggiungere i risultati specifici auspicati. Elaborata la pianificazione, il coach supporta, motiva e responsabilizza il soggetto, nel passare dal pensiero all’azione, in modo che non perda il focus sull’obiettivo. Gli strumenti del coach sono l’accoglienza e l’ascolto attivo, per stabilire un rapporto di rispetto e fiducia, in cui il cliente lo percepisca come alleato e risorsa non giudicante. È un aspetto fondamentale ed un prerequisito perché l’individuo che si affida al coach si senta davvero libero di focalizzarsi sulle aree della propria sfera personale o professionale, dove auspica il miglioramento. Altro punto cardine è il saper porre domande chiare ed efficaci, in modo da aiutare il cliente a fare chiarezza attraverso le sue stesse risposte. Chi desidera fare del coaching la propria professione, deve saper ascoltare in modo profondo ed empatico, riuscendo a cogliere anche il valore dei gesti e del silenzio, oltre a quello delle parole.
Presupposti teorici del coaching:
- ogni individuo è unico ed irripetibile;
- una relazione di coaching è utile solo se basata sulla soddisfazione del cliente;
- il cliente sceglie la direzione e la meta, il coach lo supporta dall’esterno;
- il rapporto fra coach e cliente è contrattuale e chiarisce tipo di intervento e contenuti per ottenere il risultato fissato dal cliente;
- tutte le risposte e tutte le risorse sono già nel cliente: il primo compito del coach è stimolarne l’emersione e la consapevolezza ponendo le giuste domande;
- il rapporto di coaching parte da una domanda diretta, specifica e consapevole del cliente.